Arcore, Arcor in dialetto brianzolo, si trova nella pianura padana a nord-est di Milano da cui dista 30 km circa, e vicino a due importanti città della provincia brianzola Monza e Vimercate.
Il paese è noto in quanto all’interno del suo territorio si trovano l’ex Villa Giulini-Casati-Stampa, ora Villa San Martino, e la Villa Borromeo d’Adda.
Cosa vedere a Arcore
1 Villa Borromeo d’Adda
Villa di delizia e complesso di edifici circondato da un parco, risalenti al XVII-XVIII secolo, aperto al pubblico e ospitante parzialmente la sede del Comune , mentre nelle Scuderie ha sede un distaccamento del Dipartimento di Restauro Accademia di belle arti di Brera di Milano.
L’attuale villa, vero e proprio simbolo della cittadina, è stata completamente ristrutturata dall’Amministrazione Comunale che ne è proprietaria, è in realtà un complesso di due differenti ville: la prima, risalente al milleseicento, e la seconda di un secolo circa posteriore, ad opera dell’abate Ferdinando D’Adda ed unite, a metà ottocento, dall’architetto Giuseppe Balzaretto, rivedendone le facciate in stile eclettico ed occupandosi anche della progettazione e realizzazione del parco di circa 30 ettari che circonda idealmente tutto il complesso.
Degni di nota anche l’edificio delle scuderie e, soprattutto, la cappella Vela, costruita ancora una volta su commissione dal Balzaretto per Isabella Isimbardi, moglie del marchese Giovanni D’Adda, con all’interno sculture in marmo di Vincenzo Vela .
2 Villa San Martino
Già Casati-Stampa, completa di attiguo parco, risalente al XV secolo come monastero benedettino, venne acquistata e restaurata nel corso del XVIII secolo dai conti Giulini. L’edificio fu disposto o forse mantenuto dai Giulini nella tipica struttura a U aperta verso il paese. Un impianto scenografico imponente, capace di far colloquiare l’edificio, il parco secolare e il verde agricolo circostante. Il conte Alessandro Casati , che vi abitò sino alla propria morte, ne ingrandì la biblioteca e vi ospitò a più riprese l’amico Benedetto Croce.
Alla dipartita del conte l’immobile passò a suo nipote, ovverosia il suo parente più prossimo, marchese Camillo Casati Stampa di Soncino . Questi risiedette saltuariamente nella villa. Suicidatosi il 30 agosto 1970 dopo avere assassinato la moglie Anna Fallarino e il di lei compagno Massimo Minorenti , la proprietà passò ad Anna Maria Casati Stampa di Soncino, nata a Roma il 22 maggio 1951 , ossia alla figlia di primo letto del marchese. La giovane, all’epoca dei fatti delittuosi diciannovenne , venne affidata ad un tutore, nella persona di Giorgio Bergamasco.
Pro-tutore venne nominato Cesare Previti. Successivamente Anna Maria Casati Stampa, frattanto sposatasi con il conte Pierdonato Donà dalle Rose, si trasferì con il marito in Brasile e come suo legale in Italia venne da lei scelto il suo ex pro-tutore Cesare Previti. Poiché pressata da esigenze economiche e avendo ricevuto in eredità non solo i beni di famiglia ma anche i grandi sospesi del padre con il fisco, Anna Maria Casati Stampa di Soncino in Donà dalle Rose decise nel 1973 di porre in vendita la villa e di avvalersi del suo avvocato come mediatore, Cesare Previti.
Nel 1974 venne infine venduta all’imprenditore brianzolo e futuro presidente del consiglio Silvio Berlusconi, il suo attuale proprietario.
Altre Ville da visitare a Arcole
- Villa Buttafava
- Villa Vittadini La Cazzola
- Vilal Ravizza
- Mulino Tobaga
- Cascina Bice
Chiese da visitare ad Arcore
- Chiesa Parrocchiale di Sant’Eustorgio
- Sant’Apollinare
- Chiesa di Santa Maria Nascente e San Giacomo
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