Agrate Brianza (Agraa in dialetto brianzolo e semplicemente Agrate) è formato dall’unificazione dei territori di Agrate e di Omate.
Cosa vedere ad Agrate Brianza
1 Villa Schira-Corneliani
Costruzione risalente al XVI-XVII secolo. Essa si differenzia dalle vecchie ville signorili del paese per la severa sobrietà della facciata, ornata comunque da un balconcino in ferro che è uno dei dettagli barocchetti dell’antico edificio. Il giardino interno, di forma rettangolare, con un grande gelso al centro, risale al Cìnquecento.
2 Villa Trivulzio
Nella frazione di Omate. Villa ottocentesca costituita da due corpi paralleli congiunti da un portico trasparente a sette arcate. La villa oggi appare molto diversa dal primitivo progetto dell’architetto Ruggeri. L’ampio parco, progettato in anni precedenti, fu in seguito trasformato in giardino paesaggistico. La villa apparteneva già nel Cinquecento alla nobile famiglia lombarda dei Trivulzio. Marc’Antonio dal Re illustra Villa Trivulzio con incisioni nell’opera «Ville di Delizia».
3 La vasca volano
La vasca volano di Agrate è un impianto realizzato come parte della rete fognaria. Si trova nella zona sud del territorio comunale, in area industriale. È delimitata a nord dalla Strada Provinciale SP 121, a sud dal Canale Villoresi, a ovest dalla Strada Provinciale SP 121 e da una strada di collegamento Agrate – Carugate, a est da aree agricole e vivai. Venne realizzata come sfogo in caso di troppo pieno. Da alcuni anni non risulta più necessaria, le acque presenti sono quindi quasi esclusivamente di origine meteorica. Il territorio intorno è costituito da coltivi , prati e incolti. Fasce e chiazze ad arbusti e siepi risultano confinate lungo il lato occidentale della recinzione della vasca e, in parte, dal lato sud, lungo la strada che collega Agrate e Carugate. Il Canale Villoresi è bordato da una fascia alberata. Pur poco estese, tali fasce rivestono importanza: contribuiscono ad arricchire la biodiversità, così come una piccola altura, costituita da terra di riporto e posta a nord est della vasca. Alcuni settori dell’altura sono costituiti da vivai a piante d’alto fusto.
Contigua alla zona, da cui è separata dal Canale Villoresi, è l’Oasi WWF di Carugate, area in parte boschiva, in parte a prato e arbusteti, e in parte bagnata da zone umide alimentate dallo stesso Canale. Nel settore nord est si trovano anche edifici e strutture di tipo industriale. La vasca presenta una profondità massima, in condizioni di piena, di 6 m.
4 Il mulino dell’offellera
Tra i numerosi corsi d’acqua che si diramano per la Brianza, c’è la roggia Gallerana, che scorre per Agrate. La storia che è fluita fino a noi ha origine nel 1476, quando il nobile Fazio Gallerani creò questo canale artificiale per irrigare le sue terre, deviando il corso del fiume Lambro. Egli era il padre di Cecilia, la fanciulla ritratta nel dipinto «La dama con l’ermellino» di Leonardo da Vinci.Dal 1760 al 1959 i protagonisti dello sfruttamento delle acque della roggia, portarono un solo cognome: Ortolina. Essi furono i mugnai della cascina Offellera, localizzata fuori dal centro abitato presso la Curt di Murnée cioè la Corte dei Mugnai. Il loro mulino a tre ruote, quindi tre macine, permetteva di lavorare ingenti quantità di granoturco e segale, soprattutto per fare pane giallo e polenta. La loro attività risultò essere un mondo a sé stante che portava valore economico maggiore rispetto al resto della campagna, grazie anche alla coltivazione di prodotti ortofrutticoli e foraggio destinato al bestiame. Per questo i «Murnée dell’Offellera» vennero considerati un punto di riferimento della zona rurale agratese per oltre 200 anni.L’industrializzazione e l’ampliamento della vicinissima autostrada A4 che modificò parte della Gallerana, portarono negli anni ‘60 alla crisi del mulino.
Foto: villavtrivulzio.it
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