A Cortenova (Lecco) si erge un’antica dimora avvolta nel mistero: la Villa de Vecchi, conosciuta anche come Casa Rossa per il suo caratteristico colore.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, questa villa servì da rifugio per i partigiani che combattevano il regime fascista, diventando un simbolo di coraggio e resistenza nella tranquilla Cortenova, a meno di un’ora di distanza in auto da Monza.
La villa fu commissionata dal conte Felice De Vecchi, eroe delle Cinque Giornate di Milano, tra il 1854 e il 1858. Originariamente concepita come una sontuosa residenza estiva, circondata da un vasto parco, la villa rispecchiava l’interesse del conte per l’Oriente, con arredi sontuosi e oggetti esotici provenienti da tutto il mondo. Tuttavia, nonostante le ambiziose intenzioni, l’osservatorio astronomico previsto non vide mai la luce.
La dimora è avvolta da un’aura di mistero fin dai tempi antichi: si racconta che il conte De Vecchi la abbandonò improvvisamente dopo aver scoperto il corpo senza vita della moglie e la scomparsa della figlia. Da allora, leggende di voci spettrali e suoni di pianoforte hanno circondato la villa, alimentando racconti di fenomeni paranormali, soprattutto durante i solstizi.
Intorno al 1920, la villa divenne famigerata quando si diffuse la voce che fosse stata frequentata da Aleister Crowley, una figura emblematica del satanismo mondiale. Questa fama contribuì a consolidare l’aura sinistra che avvolge ancora oggi la dimora.
Abbandonata nel 1938, la villa ha ospitato sfollati e ha cambiato proprietari più volte nel corso degli anni. Nonostante alcune voci suggeriscano che le storie di fantasmi siano solo leggende, lo stato di degrado attuale della villa rende facile credere nel soprannaturale. La Casa Rossa rimane un luogo affascinante e inquietante, un pezzo di storia sospeso tra realtà e fantasia.
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