Il 2 novembre in Brianza: una tradizione tra memoria e gusto
Il Giorno dei Morti, celebrato il 2 novembre, è una ricorrenza che unisce fede, memoria e antiche usanze popolari.
In Brianza, questa giornata conserva un fascino autentico, fatto di piccoli riti domestici e sapori d’altri tempi, capaci di raccontare la storia del territorio meglio di qualunque manuale.
Mentre Halloween domina con zucche e travestimenti, i brianzoli riscoprono ogni anno il calore del “dì di mort”, una festa familiare fatta di ricordi, affetto e tavole imbandite.
Le antiche usanze brianzole
Un tempo, la sera del 1° novembre, i bambini preparavano un piatto di castagne cotte da lasciare sul tavolo per i defunti della famiglia.
Non si trattava di spettri o apparizioni, ma di un gesto d’amore verso chi non c’era più, un modo per dire: “Siete ancora con noi”.
Un’usanza semplice e poetica, vicina per spirito al Día de Muertos messicano, ma con radici celtiche legate al Samhain, la festa che segnava il passaggio dall’estate all’inverno.
A tavola con i sapori della tradizione
Il pranzo del 2 novembre era, e in parte resta, un rito imprescindibile.
Sulle tavole brianzole compariva la testina di maiale bollita, cotta lentamente con alloro per ore, talvolta servita con ceci o trasformata in una ricca cassoeula.
Costine, cotenna, salamini e tanta verza: ingredienti poveri ma capaci di raccontare il legame con la terra e con la stagione fredda alle porte.
Per molti il 2 novembre resta il giorno perfetto per preparare la prima cassoeula dell’anno, simbolo dell’arrivo dell’inverno.
I dolci del Giorno dei Morti in Brianza
E che festa sarebbe senza dolci?
In Brianza, il 2 novembre profuma di cacao, mandorle e spezie.
Protagonisti assoluti sono gli òss de mòrd, chiamati anche “ossi dei morti”: biscotti duri alle mandorle, profumati di cannella e chiodi di garofano.
Croccanti e “straccadenti”, ma irresistibili.
Accanto a loro ci sono i celebri pan dei morti, morbidi biscotti ovali a base di cacao, frutta secca, uvetta e canditi. Perfetti a colazione o a fine pasto, rappresentano una delle tradizioni più dolci e amate della Lombardia.
Castagne, vino e firùn: l’autunno nel piatto
Le castagne sono un altro simbolo del Giorno dei Morti in Brianza.
Cotte sul fuoco o bollite, accompagnano un bicchiere di vino rosso e un momento di raccoglimento in famiglia.
Con la farina di castagne si prepara il castagnaccio, mentre i frutti essiccati diventano i firùn, collane di castagne da conservare per l’inverno.
A Monza, queste ghirlande si ritrovano ancora in marzo durante la Festa della Madonna delle Grazie, a testimoniare la continuità delle stagioni e delle tradizioni.
Ricetta tradizionale: Òss de mòrd (ossa da mordere)
Ingredienti per 16 biscotti:
- 200 g di mandorle pelate
- 180 g di zucchero
- 150 g di farina
- 70 g di Marsala secco
- Cannella in polvere
- Chiodi di garofano
Preparazione:
Tritate 150 g di mandorle con lo zucchero, aggiungete farina e spezie. Impastate con il Marsala fino a ottenere un composto sodo.
Formate dei cilindretti, decorateli con le mandorle rimaste a fettine e infornate a 200°C per circa 30 minuti.
Il risultato? Biscotti croccanti e profumati, perfetti per accompagnare un tè o un vino dolce nelle giornate d’autunno.
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